Filiera italiana delle costruzioni: nel 2024 lieve calo della produzione, ma occupazione in crescita

20 novembre 2025

Lavoro in crescita, produzione in lieve calo e forte vocazione all’export. Sono questi i tre aspetti più importanti emersi dal Rapporto di filiera 2024 presentato a fine ottobre da FEDEDERCOSTRUZIONI, la Federazione di CONFINDUSTRIA che riunisce le categorie produttive più significative del mercato edile e delle infrastrutture, alla quale CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE aderisce in rappresentanza del settore delle pietre naturali.

Dai dati del rapporto “Il Sistema delle Costruzioni in Italia” emerge come il comparto delle costruzioni lo scorso anno abbia mostrato un consolidamento dell’occupazione, cresciuta del 5% su base annua, con 156 mila nuovi addetti per un totale di 3,3 mln di occupati. Si segnala tuttavia che dopo tre anni di forte espansione – che ha consentito di recuperare e superare i livelli pre-crisi del 2008 -, il valore complessivo della produzione ha registrato una lieve flessione, attestandosi a 643 mld di euro (-1,7% in termini reali rispetto al 2023). La filiera ha comunque confermato la sua forte vocazione all’export – cresciuto del 31% nel periodo 2018-2024 -, che lo scorso anno ha toccato i 64,6 mld, con un surplus per la bilancia commerciale di 33,4 mld. Tra i settori che si sono mostrati più dinamici sui mercati esteri ci sono prodotti in pietra naturale, legno, ceramica e laterizi (22,7 mld), produzioni meccaniche e macchine per costruzioni (15 mld), servizi di ingegneria e architettura (11,3 mld).

Scomponendo il dato generale di produzione nelle singole filiere produttive, a brillare nel 2024 è stato soprattutto quella della progettazione e dei servizi innovativi, che ha raggiunto i 154,5 mld, +7,6% rispetto al 2023. In calo invece il comparto delle costruzioni edili ed infrastrutturali (-5,3%), che da sola rappresenta oltre la metà del sistema con 330,3 mld. In negativo anche la filiera dei materiali per le costruzioni, che si è fermato a 112,7 mld (-2,3%) e quella delle tecnologie, dei macchinari e degli impianti per l’edilizia a 45,6 mld (-1,6%).

A sostenere la filiera nell’immediato futuro – si evidenzia nel rapporto – sarà soprattutto la realizzazione dei progetti legati al PNRR, la cui conclusione è prevista per il 2026. Basti considerare che ad oggi la spesa del Piano ha raggiunto i 74,3 mld di euro (di cui il 52%, pari a 38,4 mld, riconducibile a investimenti nel settore delle costruzioni), con la spesa per investimenti degli Enti Locali che è aumentata del +16,3%. Per il sistema delle costruzioni nel suo complesso per quest’anno è purtroppo attesa una flessione in termini reali del -4,6% rispetto al 2024. Per le costruzioni in senso stretto, Ance stima invece un calo del 7% degli investimenti, determinato soprattutto dalla contrazione del comparto della riqualificazione residenziale conseguente al venir meno del sistema degli incentivi fiscali.

Il rapporto di FEDEDERCOSTRUZIONI offre una “fotografia di una filiera fondamentale per l’economia del Paese”, ha commentato Paola Marone, presidente della Federazione. “Le prospettive di crescita economica per l’Italia sono però moderate e sono senz’altro condizionate dalla forte incertezza, al persistere delle tensioni geopolitiche e alla politica dei dazi americana”, aggiunge, sottolineando che “Banca d’Italia stima per il 2025 un aumento del PIL del +0,6% attribuibile soprattutto all’andamento degli investimenti del PNRR”. Per Marone si tratta di dati che “comunque confermano la vitalità delle nostre Imprese, la loro capacità di rapportarsi al contesto economico, anche quando è mutevole e incerto come in questo momento. È questa capacità che ci fa ben sperare nel futuro del sistema delle costruzioni”.

 

Like this Article? Share it!

Comments are closed.